Durango nasce da persone che scrivono, che conoscono quelli che scrivono, che desiderano che in tanti scrivano.
Conosciamo lo stress dell’autore: non quello di scrivere, ché anzi la scrittura è la parte più eccitante di tutto quanto. Piuttosto quello dei mesi (degli anni) successivi alla scrittura, dell’attesa dell’attenzione di un editore, di vedere (quando va bene) il proprio libro passare in libreria per pochissimi giorni e poi perdersi. Abbiamo scoperto che divertente come scrivere un libro c’è solo fare un libro. Insomma, abbiamo preso gusto a produrre i libri degli altri e pensiamo che farlo possa essere persino utile.
Percorriamo i territori delle discipline che frequentiamo tutti i giorni (si comincia da quel che si conosce meglio), saltellando da una parte all’altra dei loro confini e cercando con lo sguardo i prossimi territori da percorrere. Vorremmo che i nostri libri potessero trasmettere l’inquietudine che rende scomodo stare dentro i limiti consueti di una disciplina. Per questo, ci siamo esplicitamente ispirati a Romance in Durango di Bob Dylan, una grande canzone, miscuglio di generi, cantata in due lingue differenti, che racconta di un viaggio sulla frontiera, reale e metaforica, di quel continuo viaggio tra i confini che è la vita stessa.